martedì 27 dicembre 2011

Petronas Twin Towers



 



Le Torri Petronas sono il 4 ^ edificio più alto del mondo. Si elevano per 450 metri su 88 piani.
Vennero progettate nel 93' con l'intento di diventare i più alti edifici del mondo e poter conquistare il titolo appartenuto agli U.S.A per più di 30 anni. Però nel corso della loro costruzione il cantiere ha rischiato più volte la chiusura. Il primo problema sono stati i fondi  infatti il tempo che era stato previsto per la costruzione era di 8 anni ma il budget del governo malese arriva a coprirne solo 6, il secondo problema era la morfologia del terreno formato da instabile sedimento e poi i materiali da costruzione.




A differenza dei  moderni edifici le Torri Petronas possiedono 16 colonne di cemento armato anzichè un intelaiatura di acciaio, altro difetto sono state le fondamenta, profonde 120 metri, le più profonde delmondo.
La magnificenza di questi edifici stà nella loro simbologia, la pianta delle torri è formata da uno schema geometrico che corrisponde a due quadrati ruotati, simbolo di pace e armonia, iscritti in un cerchio simbolo di stabilità








lunedì 26 dicembre 2011

L'architettura nei film (PARTE I) The Entrapment

Virginia Baker (Catherine Zeta Jones) è una dipendente delle assicurazioni Waverly di New York, mentre Robert MacDougal (Sean Connery) è un ladro d'arte di fama internazionale.
Quando da un ufficio viene rubato un quadro di Rembrandt dal valore inestimabile, Mac è in cima alla lista dei sospettati, e Gin approfitta dell'occasione per seguire le tracce di Mac.
I due si incontrano a Londra e Gin si finge una ladra e decide di aiutare il famigerato ladro in uno dei suoi colpi; rubare una maschera cinese in esopsizione a Badford Palace (Blenheim Palace), e decidono di ritarsi nel Maniero di Mac (Duart Castle) in Scozia per pianificare il tutto. Durante i preparativi Mac intercetta una chiamata di Gin al suo capo Hector Cruz (Will Patton) e lo informa di dove si trovi Mac.
Dopo il furto Mac accusa Gin di aver scoperto il suo piano cioè rivendere la maschera ad un acquirente di Kuala Lumpur e poi farlo arrestare, però l'idea di Gin era di rivendere la maschera per poter effettuare un colopo ancora più grande nella International Clearance Bank (Petronas Twin Towers) proprio allo scoccare della mezzanotte a cavallo tra il 1999 e il 2000.

Location :


Gin e Mac osservano le grandi Torri Petronas, palcoscenico del loro prossimo colpo 

Lo skybridge che collega le due torri all'altezza del 41 e 42 piano.

Gin e Mac nel finale si ritrovano nella Bukit Jail LRT station (rinominata stazione di Pudù, realmente esistente )

La dimora di Mac  si chiama Duart Castle situato sull'isola di Mull in Scozia

Lo skyline di Kuala Lumpur sulla sinistra si ergono le imponenti Torri Petronas appena costruite.

Il nascondiglio di Gin e Mac nel cuore di Kual Lumpur


 


Zaha Hadid

Nasce a Bagdad nel 1950. È fra gli interpreti più significativi del decostruttivismo in architettura. Tiene conferenze in tutto il mondo e nel 1994 ha insegnato alla Graduate School of Design dell'Università di Harvard, occupando la cattedra che fu di Kenzo Tange.
Un’infanzia in Iraq, poi gli studi a Londra. "L'esperienza del trasferimento" - racconta - "fu molto liberatoria. Londra negli anni Settanta era molto più aperta di oggi. Adesso, so che gli Inglesi in realtà sono sciovinisti e misogini, ma allora coglievo soprattutto il loro amore per tutto ciò che è eccentrico, che mi ha permesso di fare ciò che desideravo ... Certo, se fossi stata un uomo avrei avuto vita più facile" ammette oggi, ma senza acrimonia, lei che viene dal mondo islamico ed è abituata a combattere il pregiudizio con le unghie della professione, si tratti di una cattedra ad Harvard o una mostra del suo lavoro al Guggenheim. Ora vive e lavora dividendosi tra Londra e Roma. Nella capitale inglese ha lo studio, popolato di giovani assistenti che la adorano.
"Sin dall'inizio ho pensato all'architettura in una forma differente. Sapevo quello che volevo fare e quello che dovevo disegnare, ma non potevo farlo nel modo convenzionale, perché con i metodi tradizionali non riuscivo a rappresentarlo. Gli strumenti tradizionali della rappresentazione non mi erano d'aiuto. Così ho cominciato a ricercare un nuovo modo di progettare, per provare a vedere le cose da un diverso punto di vista. Poi, con il tempo, quei disegni, quelle prospettive e quelle pitture si sono trasformati nei miei veri strumenti di rappresentazione, qualcosa di più della semplice elaborazione di schizzi ... Penso che il massimo impegno per un architetto debba essere l'organizzazione della pianta, saperci entrare dentro, gestirla e muoversi in essa. La fluidità della pianta, la sua frammentazione, l'azzardo perfettamente calcolato, sono idee desunte da Malevich e dai suprematisti, che conducono a nuove forme di utilizzazione e creazione dello spazio. Ci sono molte altre indicazioni desunte dagli insegnamenti dei suprematisti, come l'idea di leggerezza, la tensione a staccarsi dal suolo che ha prodotto lo sviluppo dell'ingegneria e ha reso possibile le cortine di cristallo di Mies van der Rohe a Chicago e New York ... L'architettura deve infondere piacere, il piacere che si prova quando si sta in un luogo bello o in una abitazione gradevole, indipendentemente dalle dimensioni. Ciò che di solito la gente non capisce del concetto di lusso, è che esso non ha nulla a che vedere con il prezzo. La spiaggia di Copacabana, per esempio, ha una sabbia bellissima e per andarci non bisogna pagare niente! Questo dovrebbe fare l'architettura: offrire l'idea del lusso a grande scala".


















Renzo Piano è di nuovo qui !!

Questo sarà il nuovo Stadio San Nicola ristrutturato dall'archistar Renzo Piano. Secondo il grande architetto bisogna seguire uno schema simile allo stadio della Juventus.
Sulla carta Piano ha disegnato una zona verde, ad ovest del San Nicola, un’altra rossa (ad est) dedicata alle attività commerciali ed un’altra (a sud) destinata agli spazi di ospitalità (anche un albergo). All’interno dell’«astronave», poi, sarebbe eliminata la pista di atletica con l’abbassamento e la riduzione da 60.000 a 40.000 posti. «Il tutto può essere realizzato in cinque anni - ha poi chiuso Sannicandro -. I costi oscillano tra i 60 ed i 70 milioni di euro. Il Comune potrebbe vendere lo stadio o darlo in concessione per un lungo periodo, 30 o 60 anni. Una cosa è certa: ora lo stadio pesa un milione l’anno sulle casse del comune