Antonio Sant’Elia nasce il 30
aprile del 1888 nella città di Como. Dopo essersi diplomato nel 1906 alla
Scuola delle arti e mestieri di Como, si trasferisce a Milano dove lavora come
disegnatore all’ufficio tecnico del comune. Dal 1909 al 1911 tenta di
frequentare, senza successo, l’Accademia delle belle Arti di Brera. Completerà i
suoi studi l’anno successivo presso l’Accademia delle Belle Arti di Bologna
ottenendo il diploma di insegnante di disegno architettonico. L’apice della sua
carriera inizia nel 1914 firmando il manifesto futurista. Arruolatosi nell’esercito,
Sant’Elia muore in battaglia il 10 ottobre 1916.
Il contributo lasciato da
questo architetto è costituito da un
ampio gruppo di disegni preparatori di manufatti, purtroppo mai realizzati, che
riescono a dare vita ad un architettura evocata solo nell’immaginario
comunista. I suoi lavori vennero esposti per la prima volta nel 1914 in
occasione di una mostra organizzata nel 1914 a Milano.
Nei suoi disegni vengono privilegiate
le centrali elettriche, considerate la fonte di
energia del futuro. Le centrali di Sant’Elia sono composte da un possente monumentalismo
e dai volumi slanciati verso l’alto, tipo le antiche cattedrali gotiche.
Un altro dei temi affrontati da
Sant’Elia è quello di una nuova città urbana. Il tema centrale dei disegni è
una visione della metropoli del futuro, ottenuta con visioni di giganteschi
complessi architettonici, dai quali si evince la presenza di complesse
strutture tecnologiche, ed è proprio questo modo di rappresentare la città che
ci fa intuire il pensiero di questo architetto che meglio si presta ai suoi
intenti espressivi.