mercoledì 2 maggio 2012

La Città Impieriale


La città Proibita, o Città Pupurea, oggi è comunemente chiamata Ku Kung dai pechinesi, cioè vecchi palazzo, ma niente ha che vedere con i plazzi dei sovrani europei. E' una città im miniatura, una città dentro un'altra città, con strade, teatri, biblioteche, giardini, magazzini, templi, cucine, quartieri del sovrano, dei principi, dell'imperatrice, delle donne, delle concubine.
Dall'alto si può avere una visione d'insieme di questo complesso che è senza dubbio il più splendido esempio di architettura cinese. Domina la semplicità, i dettagli sono subordinati dall'armonia del tutto che si basa su linee orizzontali, mestose. Oggi dall'alto della Collina del Carbone si può ammirare questo panorama un tempo proibito a tutti i comuni mortali, e si rimane scossi dalla sublime geometria dell'insieme e dai colori : bianche le terrazze di marmo, gialli i tetti, e poi le gradazioni del rosso nelle mura degli edifici.
Partendo da T'ien An Men, cioè da sud, ecco il vasto spazio che prelude alla imponente porta meridionale, Wu Men, un edificio a due piani con doppio tetto a tegole gialle, il colore sacro riservato all'imperatore: tre passaggi a volta permettono di entrare in un'altra vasta corte, sulla quale sorge la terrazza del Padiglione dell'Armonia Suprema, il primo dei tre grandi edifici ufficali del palazzo.
Vengono poi in successione il Padiglione dell'Armonia di Mezzo e il Padiglione dell'Armonia Protetta.
Dietro la sfilata dei palazzi ufficiali che si succedono con una alternanza di pause-le ampie corti-e i tempi forti-gli edifici-che ha un valore estetico, funzionale e cerimoniale, ecco un'altra porta, la Porta del chiarore Fulgente.

Da qui si penetra nella corte interna dove sorgono, sempre seguendo l'asse sud-nord come i tre palazzi ufficali o anteriori, i palazzi privati detti posteriori.
Primo è il Palazzo del Chiarore Fulgente, dove in epoca Ming l'imperatore aveva la sua stanza da letto ma che i sovrani manciù della dinastia seguente, la Ch'ing, adibirono invece a sala udienze. Poi viene il Palazzo della Grande Fertilità dove stava l'imperatrice e ultimo sorge il Palazzo della Tranquillità Terrestre, dove si trovava la camera nuziale dell'imperatore che era tenuto a trascorrervi la prima notte di nozze.
L'ultimo sovrano cinese, l'imperatore P'u Yi, nel 1922 vi condusse la propria sposa :  era ormai un ex-sovrano, ma la repubblica gli aveva concesso di risiedere ancora in un'ala del palazzo dei suoi avi. Questo P'u Yi, condannato dal regime comunista come criminale di guerra per aver accettato nel 1930 di essere incoronato sovrano dello stato fantoccio del Manchukuo creato dai giapponesi, e liberato nel 1960 per buona condotta, ha trascorso tranquillo gli ultimi anni della sua vita a Pechino, dove è morto nel 1966, interessandosi a studi di botanica e scrivendo un libro di memorie intitolato ''Da imperatore a cittadino''.
La parte nord-ovest della Città Priobita è una successione di corti, palazzi e padiglioni disposti in un apparente disordine che contrasta con la purezza geometrica degli edifici principali. E' qui che vivevano i Sovrani e le loro donne in una atmosfera più intima e raccolta ; nel Palazzo dell'Eterna Primavera decorato con pitture che rappresentano scene del famoso romanzo classico Il sogno della camera rossa, o nel Palazzo dell'Esaltazione Suprema dove la vecchia imperatrice Tz'u Hsi aveva raccolto oggetti preziosi in stile moderno cioè vagamente occidentali, di gusto piuttosto kitsch; oppure andavano a compiere misteriosi riti nel Padiglione delle Pioggia e dei Fiori, un tempio lamaista decorato con trofei di ossa umane e con sculture erotiche che rappresentavano gli accoppiamenti di spaventose divinità tibetane. Inutile dire che oggi questo padiglione è chiuso al pubblico.   

            

Nessun commento:

Posta un commento