I giornalisti italiani chiamano Palazzo di vetro quello delle Nazioni Unite.
Nessuno lo chiama così a New York né alle Nazioni Unite Stesse. Due facciate di vetro, sostenute lateralmente da due tavole di marmo, formano l'edificio della Segreteria, la parte esecutiva, alto 165 metri, largo 87 ed erto 21 metri e mezzo, giustamente paragonato ad una scatola di fiammiferi svedesi.
Di Le Courbusier, che rappresentava la Francia in un comitato di dieci architetti di nazionalità diverse, è l'idea : il contrasto, appunto,tra il Palazzo di Vetro, rettilineo, parallelepipedo di 39 piani, e la parte che comprende le aule e i saloni, il convegno dei popoli, bassa, stesa orizzontalmente, curvilinea, con cupola e delle facciate bianche e opache. La realizzazione è dovuta a dua architetti Walllace k. Harrison e Max Abramovitz, che hanno smistato gli interni con grandi corridoi simili a passaggiate coperte di transatlantici, lavoro di talento e gusto, se si trascurano crepe di assestamento come quella che incrina il salone dei delagati, perdonabili meno quando si edifica sulla roccia di New York che non sui suoli abusati e impregnati di Londra e Roma.
Nessun commento:
Posta un commento